Cosa sono?
Le fonti energetiche rinnovabili (d’ora in avanti indicate con l’acronimo FER) sono fonti di energia primaria caratterizzate dal fatto di essere inesauribili. Si contrappongono alle cosiddette fonti non rinnovabili che sono destinate ad esaurirsi, di cui fanno parte tutti i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale).
Nonostante si tratti di elementi che sono presenti da sempre in natura, l’uomo ha sempre preferito adoperare i combustibili fossili, in particolar modo dopo la rivoluzione industriale. L’interesse verso le FER è nata soltanto negli ultimi decenni, quando il problema del riscaldamento globale si è fatto sensibile e il mondo ha deciso di intervenire in modo concreto (es. Protocollo di Kyoto).
Ci sono zone del mondo in cui le FER sono sconosciute, in altre, invece, sono diventate la regola: l’Italia si colloca per adesso in una posizione intermedia anche se nel Paese si stanno intraprendendo azioni volte all’approvvigionamento delle FER da parte degli utenti; un esempio è il decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28 che recepisce la direttiva europea 2009/28/CE.
Quali sono?
Le FER possono essere impiegate sia in campo industriale (ad esempio per la produzione di energia elettrica o energia termica per il teleriscaldamento), sia nel campo dei trasporti che per usi civili (climatizzazione, riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria). L’energia elettrica o il teleriscaldamento possono essere considerate fonti rinnovabili se nella loro filiera produttiva non sono stati utilizzati combustibili fossili.
Un elenco globale delle FER attualmente disponibili è il seguente:
- energia solare;
- energia eolica;
- energia aerotermica;
- energia idrotermica;
- energia geotermica;
- biomasse.
Convenienza delle FER
Ogni applicazione trova la sua giusta fonte rinnovabile. Infatti non è corretto pensare che ciascuna delle FER possa andare bene per un determinato utente. Esistono tante variabili che inducono a selezionare con criterio quello che consente effettivamente di salvaguardare l’ambiente ma al tempo stesso di ottenere un consistente risparmio economico nella gestione degli impianti e dei macchinari. Bisogna ad esempio tenere conto di:
- disponibilità di approvvigionamento a chilometro (quasi) zero;
- vincoli ambientali, storici o paesaggistici;
- tempi di recupero dei costi di installazione;
- capacità tecniche di gestione;
- autorizzazioni da parte di enti amministrativi.
Approfondimento
Per una conoscenza più approfondita dell’argomento, è possibile scaricare in formato PDF la relazione illustrativa “Diciamo NO! al gas – Alternative al gas metano e ai combustibili fossili” pubblicata in occasione della fiera Klimahouse 2015 alla quale lo Studio B+N ha partecipato come espositore.